Chiara Peruch

Pordenone, 1996
Artista

24° Premio Cairo

Nata a Pordenone nel 1996. Vive e lavora a Venezia.

MOSTRE

2024 Campo magnetico, Palazzetto Tito − Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.

2023 Antares, Magazzini del sale, Venezia.

2022 La dolce attesa, Musei di Borgo Castello, Gorizia

 

Scenari misteriosi, paesaggi nitidi o foschi, soggetti mutanti dai toni cupi o brillanti, reperti, rettili, anfibi, oggetti comuni che acquisiscono forza simbolica sono i protagonisti della pittura di Chiara Peruch. In bilico tra figurazione segnica e astrazione materica, l’artista crea visioni immaginifiche, narrazioni stranianti, vedute sognanti e al contempo inospitali. Per la mostra Peruch presenta il dipinto dal titolo Sentiero cieco (la sabbia delle possibilità), dove nell’oscurità di una grotta appare un’imbarcazione semisepolta e arenata su un fondale sabbioso, dal quale emergono detriti, suppellettili di epoche imprecisate, oggetti quotidiani tramutati in fossili.
Il tempo è sospeso, cristallizzato in una dimensione indefinita, mentre lo sguardo viene traghettato da luci radenti e bagliori che rivelano i resti di un tramaglio e una coppia di piccoli ramarri che si annidano tra gli affioramenti rocciosi. «L’immagine segnala l’ingresso in una zona mutante», spiega Peruch, «di trasformazione, trapasso o rinascita, in un mondo diverso, dove può celarsi qualsiasi minaccia». In questo paesaggio recondito e desolato coabitano elementi e oggetti eterogenei, che danno origine a una sorta di archeologia visionaria, come luogo di possibilità e rigenerazione.

Arianna Baldoni

Sentiero cieco (la sabbia delle possibilità)

olio e acrilico su tela, cm 170x200.